Attenzione a postare commenti offensivi sui social… si rischia la diffamazione aggravata!

Scrivere commenti offensivi sui social rischia di integrare una condotta penalmente rilevante: il reato che può essere contestato è quello di diffamazione aggravata dall'uso di un mezzo di pubblicità (diverso dalla stampa) di cui all'art. 595, comma terzo, Codice Penale, punito con la reclusione da sei mesi a tre anni o con la multa non inferiore a euro 516.

Questo perché i social, come anche i blog, i forum, i siti di recensioni, le mailing list e le chat di messaggistica istantanea, costituiscono, secondo la giurisprudenza, delle vere e proprie piazze virtuali capaci di mettere in contatto più persone, spesso in numero indefinito, veicolando messaggi e contenuti che, laddove offensivi dell'altrui reputazione, possono integrare il reato di diffamazione.

Ad essere protetto dalla norma incriminatrice è il c.d. "onore sociale", ossia la reputazione di un soggetto in un certo gruppo e in un particolare contesto storico.

La lesione di questo bene giuridico, peraltro, costituisce un fatto illecito ai sensi della disciplina civilistica, che espone l'autore dei contenuti offensivi al rischio di vedersi condannato anche al risarcimento dei danni, patrimoniali e no, cagionati al soggetto diffamato (artt. 2043 e 2059 Codice Civile, art. 185 Codice Penale).

Se, da una parte, l'utilizzo di un profilo "falso" (con nome di fantasia e immagine sottratta ad altro profilo social) può generare nell'autore dei contenuti offensivi il convincimento di aver "schermato" la propria identità, ponendosi così al sicuro da qualsiasi responsabilità penale e civile, proprio l'utilizzo di una falsa identità può integrare anche il diverso reato di sostituzione di persona di cui all'art. 494 Codice Penale, punito con la reclusione fino a un anno.

Pertanto, occorre far attenzione a ciò che si scrive sui social per evitare che uno sfogo, anche legittimo, si trasformi in reato.

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