Amazon e dati personali: il ricorso contro la maxi-sanzione

Il caso trae origine da una denuncia da parte del gruppo francese per i diritti alla privacy, La Quadrature du Net, nei confronti del colosso interazionale Amazon.com Inc. per violazione del regolamento generale sulla protezione dei dati personali (“GDPR”).

Commercianti e acquirenti della piattaforma Amazon, ascoltatori di AmazonMusic e utenti dell’assistente digitale Alexa sono solo parte dei soggetti i cui dati sono trattati da Amazon.

Nel luglio 2021 la Commission Nationale pour la Protection des Données (“CNPD”), l’autorità competente in materia di protezione dei dati personali in Lussemburgo, stato dove Amazon ha la sua sede europea, ha condannato il rivenditore internazionale a una sanzione di 746 milioni di euro (865 milioni di dollari) per presunta violazione delle regole di protezione dei dati personali dell’Unione Europea.

Amazon ha affermato di effettuare la raccolta dei dati personali dei soggetti per migliorare le prestazioni della propria piattaforma e l’esperienza del cliente. Inoltre, Amazon ha sostenuto che sono stabilite delle precise linee guida che disciplinano ciò che i dipendenti possono fare o meno con la raccolta dati degli utenti.

Il 15 ottobre 2021 Amazon ha presentato ricorso al tribunale amministrativo lussemburghese contro la sentenza di luglio che ha inflitto la maxi-sanzione.

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