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La vendita non autorizzata di giacenze allo scadere del contratto di licenza integra gli estremi di contraffazione del marchio


È quanto ha stabilito la sezione specializzata in materia di impresa del Tribunale di Milano, dichiarando che in un contratto di licenza la licenziante può assicurarsi la non immissione in commercio di prodotti a proprio marchio oltre un determinato periodo di tempo dalla scadenza della licenza non solo da parte della licenziataria ma di qualsiasi altro terzo.

Segreti commerciali: perché adottare procedure di identificazione e trattamento delle informazioni aziendali?


È in dirittura d’arrivo la direttiva sulla protezione del know-how riservato e delle informazioni commerciali riservate (segreti commerciali) contro l’acquisizione, l’utilizzo e la divulgazione illeciti...

Limitare o non limitare la vendita on line dei rivenditori? questo è il problema


Il problema della validità delle clausole contrattuali con le quali il produttore impone ai propri distributori di non vendere i prodotti on line oppure di seguire determinate prescrizioni è delicato e sta sempre più arrivando all’attenzione delle autorità nazionali che tutelano la concorrenza.

Blog: quale tutela?


Con la sentenza del 3 giugno 2015, il Tribunale di Bologna ha espressamente riconosciuto la tutela di diritto d’autore ad un post pubblicato in un blog.

Quando il procacciamento di affari è un’agenzia “mascherata”, l’azienda deve pagare i contributi Enasarco


Accogliendo la posizione di Enasarco (a caccia di contributi non versati), in due recenti pronunce (n.1856 e n.1974 dell’1 e 2 febbraio 2016) la Corte di Cassazione ha ribadito l’illegittimità della condotta delle imprese che utilizzano contratti di procacciamento d’affari fittizi, che mascherano in realtà rapporti di agenzia commerciale.

Sul packaging occorre attenzione: se non è contraffazione del marchio, può essere concorrenza sleale


La Sezione specializzata in materia di impresa del Tribunale di Milano si è recentemente espressa in tema di contraffazione di marchio e concorrenza sleale, relativamente al packaging di un bene di consumo comune: un tubetto di colla.

Le controversie tra professionista e consumatore in Ue possono essere risolte via web


È attiva dal 15 febbraio 2016 la nuova piattaforma Odr europea grazie alla quale i consumatori e i

Rapporti con l’agente di commercio: il preponente giochi a carte scoperte


L’articolo 1749 del Codice Civile prevede, tra gli obblighi del preponente, quello di consegnare all’agente l’estratto provvigionale trimestrale, indicando gli elementi essenziali di calcolo delle provvigioni. L’articolo 1749 precisa che l’agente ha il diritto di esigere “tutte le informazioni necessarie per verificare l’importo delle provvigioni liquidate e in particolare un estratto dei libri contabili”.

L’imprenditore può accusare pubblicamente su Facebook un cliente di non averlo pagato


È quanto ha stabilito la prima Sezione del Tribunale di Roma, con due ordinanze rese in sede cautelare ed in sede di reclamo, dichiarando lecita la divulgazione di notizie o commenti lesivi dell’onere e della reputazione di un cliente moroso, qualora ricorrano i requisiti della verità dei fatti.

Chiamate Skype protette: il datore di lavoro non può spiare e acquisire le conversazioni dei dipendenti


È l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali ad affermare che il datore di lavoro non può acquisire le conversazioni Skype dei dipendenti, neanche per documentare una condotta denigratoria ai danni dell’azienda e neppure se il lavoratore ha lasciato attiva l’icona di skype sul computer della postazione lavorativa.

Nuove regole per il controllo a distanza dei lavoratori


Ancora più importanti in futuro i regolamenti aziendali per l’utilizzo degli strumenti messi a disposizione dal datore di lavoro. È la conseguenza dello schema di decreto legislativo attuativo della Legge delega 183/2014 (“Jobs Act”), approvato in via definitiva dal Consiglio di Ministri, di cui pertanto si attende solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che ridisegna la disciplina relativa al controllo a distanza dei lavoratori, modificando l’articolo 4 della Legge 300/1970 (“Statuto dei Lavoratori”) e adeguandolo al livello tecnologico delle strutture aziendali di oggi.

Si scrive subject to contract si legge àncora di salvezza


La dicitura subject to contract può salvarci dall’eventualità che accordi indesiderati diventino vincolanti, sia nella negoziazione di un contratto che nella gestione di una controversia.

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