Attenzione ai modelli 231

In tema 231 si segnala la recente sentenza della Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione (Sentenza 13 settembre 2017, n. 41768) che ha ritenuto non assimilabili il modello aziendale ISO UNI EN ISO 9001 e il modello c.d. Deloitte a quelli richiesti dal Decreto Legislativo n. 231/2001 ai fini dell’esonero da responsabilità amministrativa degli enti.

Il Modello ISO, infatti, è privo di elementi ritenuti di primaria importanza, quali l’individuazione degli illeciti da prevenire e la specificazione del sistema sanzionatorio delle violazioni del modello e si riferisce unicamente al controllo della qualità del lavoro nell’ottica del rispetto delle normative sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro e degli interessi tutelati in materia ambientale.

Nel caso di specie, il Modello di gestione del rischio c.d. Deloitte adottato, era, invece, privo del codice di comportamento e delle relative procedure, del codice etico, delle procedure per la conoscenza dei modelli e del sistema sanzionatorio, ed è stato giudicato non inidoneo anche ai fini della concessione dell’attenuante della sanzione pecuniaria, a norma dell’articolo 12, n. 2, lett. b) del Decreto Legislativo n. 231/2001.

La Cassazione ha anche precisato che, ai fini dell’accertamento della responsabilità dell’ente, sono pienamente utilizzabili le intercettazioni poste in essere nell’ambito del procedimento penale nei confronti delle persone fisiche che hanno realizzato i reati presupposto.

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